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Al “Boccherini” si chiude un’epoca con la fine del mandato del direttore GianPaolo Mazzoli

Il 31 ottobre si chiude un’epoca al Conservatorio “Luigi Boccherini”. GianPaolo Mazzoli, docente e direttore d’orchestra, termina il suo mandato come direttore e si avvia verso il pensionamento. Si chiude così un lungo ciclo, apertosi nel 2009, che ha visto il “Boccherini” crescere, arricchire l’offerta formativa e, soprattutto, concludere la trasformazione da istituto musicale pareggiato a conservatorio di Stato.
Mazzoli è stato direttore dal 2009 al 2015, poi vicedirettore durante i due mandati di Fabrizio Papi e, infine, di nuovo direttore. Ora è pronto a lasciare a Massimo Morelli le redini di un’università della musica che negli anni ha continuato a crescere sotto tutti i punti di vista: dalla produzione alla didattica, passando per le domande di ammissione, che proprio nel 2024 fanno segnare un record. Sono infatti ben 370 quelle arrivate alla segreteria didattica, contro le 227 dell’anno precedente. Numeri che segnano il sorpasso con il “rivale” storico in questa statistica, ovvero il “Mascagni” di Livorno.

«Ho avuto la possibilità di “vivere” questa istituzione in un periodo cruciale come quello del passaggio da istituto a conservatorio statale – esordisce Mazzoli – senza dubbio il momento più importante del mio ultimo mandato. Ringrazio tutti coloro che lo hanno reso possibile, compresi ovviamente i miei predecessori. Devo dire però che questo ultimo triennio è stato fruttuoso su molti altri fronti. Un periodo di importante evoluzione, che aiuterà il Conservatorio a cogliere tutte le opportunità offerte dalla statizzazione. Lascio una struttura in grado di affrontare le sfide del futuro».

La statizzazione ha portato senza dubbio più stabilità per i dipendenti, intesi come personale tecnico-amministrativo e corpo docenti. L’ampliamento della pianta organica, tramite concorso, ha riguardato la segreteria, il portierato e anche la biblioteca, con la novità assoluta per il “Boccherini” della nomina del direttore di biblioteca, Paolo Giorgi.
Giorgi ha dato il via a una totale riorganizzazione degli spazi della biblioteca, che è stata oggetto anche di lavori di ristrutturazione grazie ai fondi pubblici intercettati. Lo scopo è quello di farla divenire un punto di riferimento anche per gli studenti esterni, oltre che uno scrigno all’altezza dei tesori che custodisce.

Importanti anche le novità nel settore della didattica. Negli ultimi tre anni sono stati introdotti nuovi corsi: Maestro collaboratore, Musica applicata all’immagine, Musica d’insieme e, l’ultimo in ordine di tempo, il corso di musica pop e rock. Una novità assoluta per la Toscana e un salto nel futuro per il “Boccherini”, che continua a guardare avanti nell’ambito della formazione e, soprattutto, ad andare incontro alle esigenze dei giovani musicisti e alle richieste che arrivano dal mondo del lavoro in campo musicale.
«Traguardo importante sono anche i due dottorati di ricerca attivati nei mesi scorsi e che completano l’offerta formativa del Conservatorio insieme ai master MAI e MaDAMM», sottolinea Mazzoli, che si riferisce al dottorato in “Musica, scienze e tecnologia: lo studio della performance e della percezione musicale attraverso neuroscienze e bioingegneria” e a quello in “Ricerca artistica sul patrimonio musicale”. A Lucca, in particolare, è stato attivato il curricolo di “Biblioteconomia e Bibliografia musicale”.

Infine, la produzione, che ha visto gli allievi sempre più protagonisti sia come solisti, che in formazioni varie e, ovviamente, con l’orchestra. Oltre alle stagioni organizzate internamente, vanno ricordate le collaborazioni con l’Associazione Musicale Lucchese e il Lucca Classica Music Festival, il Dance Meeting, il Teatro del Giglio e quella con Andrea Bocelli nell’estate del 2023. Sono state oltre diecimila le persone che hanno assistito ai concerti in auditorium negli ultimi tre anni. «La produzione è per me molto importante – conclude Mazzoli – perché permette a chi studia di applicare la teoria e capire se l’attività concertistica è quella che si vuole intraprendere. Ritengo che sia fondamentale che l’università della musica faccia anche questo: accompagnare e aiutare ragazzi e ragazze a comprendere cosa vogliono per il loro futuro».