GIORNATA DELLA MEMORIA, “LA FAVOLA DI NATALE” DI GIOVANNINO GUARESCHI CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI CARLO VALLI E LA CHITARRA DI GIAMPAOLO BANDINI
Un concerto fatto di musica e parole, una serata per riscoprire La favola di Natale di Giovannino Guareschi, il sogno di libertà che lo scrittore dedicò ai suoi bambini durante il periodo di prigionia nel lager tedesco di Stalang XB, a Sandbostel, in Germania. Giovedì 27 gennaio, alle 21 all’Auditorium del Suffragio, in occasione della Giornata della Memoria, l’Istituto superiore di studi musicali “L. Boccherini”, in collaborazione con la Provincia e il Comune di Lucca, l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Lucca e l’Associazione Musicale Lucchese, propone una serata dedicata al celebre racconto di Guareschi, alla storia di prigionia che lo vide protagonista insieme a migliaia di prigionieri che, come lui, condussero una «coraggiosa “resistenza bianca”, rifiutandosi di aderire alla Repubblica Sociale e di collaborare con i tedeschi». Fu catturato nel settembre del 1943 ad Alessandria e tornò in Italia nel 1945.
A leggere le parole di Guareschi sarà Carlo Valli, vincitore del Nastro d’Argento nel 1995 come miglior doppiatore per il doppiaggio di Robin Williams nel film Mrs. Doubtfire, accompagnato alla chitarra da Giampaolo Bandini, considerato tra i migliori chitarristi italiani sulla scena internazionale, e dalla musica di Mario Castelnuovo-Tedesco. A introdurli sarà Nicola Barbato, dell’Istituto storico della Resistenza.
Guareschi, scrittore e giornalista che tutti conosciamo grazie ai famosi racconti Don Camillo e Peppone, scrisse la favola nel dicembre 1944, poco prima di passare il secondo Natale in prigionia. La scrisse per resistere con l’allegria alla tristezza sua e dei compagni del lager. Venne letta e rappresentata di lì a poco, il 24 dicembre, da lui stesso e dall’amico Arturo Coppola, che accompagnò con la fisarmonica le «canzoncine di cui io avevo scritto il testo e che vennero eseguite da un gruppo di pezzenti come me, pieni di freddo, di fame, di nostalgia. In quella squallida baracca zeppa di altri pezzenti come noi», raccontò Guareschi successivamente. Un racconto melancolico, allegro, tagliente, rivolto ai bambini, ma ovviamente anche ai grandi, che aveva l’obiettivo di dare coraggio ai compagni di prigionia: «E se non v’è piaciuta, non vogliatemi male, ve ne dirò una meglio – il prossimo Natale, e che sarà una favola – senza malinconia: “C’era una volta – la prigionia”.
L’evento è a ingresso libero e gratuito con prenotazione obbligatoria. Per accedere all’auditorium è necessario il super green pass e l’utilizzo della mascherina ffp2.