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IL VIOLINISTA ALBERTO BOLOGNI E IL PIANISTA SIMONE SOLDATI IN CONCERTO

Boccherini, Mozart, Beethoven e la contemporaneità delle pagine di Giovanni Bietti. Sono questi i compositori che il violinista Alberto Bologni e il pianista Simone Soldati esploreranno mercoledì 11 settembre, alle 21 all’Auditorium “Boccherini”, per un nuovo appuntamento con Open Gold, la rassegna tradizionalmente proposta dall’Istituto superiore di studi musicali “L. Boccherini” in settembre. Il concerto di Bologni e Soldati segna anche l’inizio degli appuntamenti musicali con il Festival Boccherini, organizzato insieme al Centro Studi Luigi Boccherini.

I due interpreti apriranno il concerto proprio con un brano del più celebre dei musicisti lucchesi, Boccherini appunto, e la sua Sonata in Si bemolle maggiore, op. 5 n. 1 G 25, una composizione dai tratti marcatamente italiani, a cominciare dalla comoda misura di 4/4 dell’Allegro con moto iniziale e proseguendo con lo spiccato ruolo melodico del violino. Da Boccherini a Mozart, con la Sonata in Re maggiore, KV 306, una delle sette sonate per violino che Mozart compose in parte a Mannheim e in parte a Parigi, prima di far ritorno a Salisburgo. Tra il Settecento di Mozart, Boccherini e Beethoven, ultimo esponente di rilievo del classicismo viennese, si inserisce il tocco contemporaneo di Giovanni Bietti con le sue Partite per violino solo. In chiusura, quindi, la Sonata per violino e pianoforte n. 1 in Re maggiore, op. 12 n. 1 di Ludwig van Beethoven, la prima delle Sonate op. 12 composte tra il 1797 e il 1798, dedicate ad Antonio Salieri.

Diplomatosi al Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze con il massimo dei voti e la lode e ottenuto in seguito il diploma di solista al Conservatorio di Rotterdam, Alberto Bologni deve la sua formazione al contributo di alcune fra le più celebrate tradizioni violinistiche europee: Sandro Materassi ha fatto da tramite con la scuola veneta di Giulio Pasquali e quella tedesco-ungherese di Jeno Hubay, mentre Ştefan Gheorghiu e Ilya Grubert gli hanno trasmesso gli insegnamenti della scuola russo-sovietica di Oistrakh e Kogan. Appassionato di arte, cinema e letteratura, la sua curiosità intellettuale lo ha reso uno dei violinisti più versatili della sua generazione. Le sue registrazioni discografiche sono state molto apprezzate dalla stampa specializzata italiana e anglosassone. È artista testimonial della D’Addario. È titolare della cattedra di violino dell’ISSM “L. Boccherini” di Lucca e collabora con alcune università statunitensi. Suona un Santo Serafino del 1734, ex Cesare Ferraresi.
Simone Soldati si è esibito all’interno di prestigiose stagioni e ha collaborato con molti importanti musicisti, attori ed esponenti del mondo culturale. Formatosi con Francesco Cipriano, si è diplomato con il massimo dei voti e la lode ed è stato poi allievo di Andrea Lucchesini. Alla sua formazione hanno contributo Maria Tipo, Konstantin Bogino, Dario De Rosa, Alessandro Specchi. Aldo Ceccato ha scritto “Ho potuto ammirare in lui la bellezza del suono, il fraseggio accurato, la cantabilità spianata…” Per la sua discografia ha ricevuto i complimenti di Riccardo Muti. Ha fatto parte del Centro Tempo Reale di Firenze fondato da Luciano Berio ed è direttore artistico dell’Associazione Musicale Lucchese. Dopo aver insegnato nei Conservatori di Cosenza, Salerno e Padova, è ora docente all’ISSM “Luigi Boccherini” di Lucca.

Il concerto è a ingresso gratuito.