UN TRITTICO MUSICALE SULLA CONTEMPORANEITÀ CON IL QUARTETTO FORMATO DA ROGAI, MERANI, BURCHIETTI E DATTERI
Tre brani contemporanei, tre “affreschi musicali” che definiscono la tragicità di tre momenti diversi collocati tra XX e XXI secolo. Non solo un concerto, ma soprattutto un momento di riflessione quello che propongono giovedì sera (16 maggio, alle 21, auditorium di piazza del Suffragio) Filippo Rogai (flauto), Gloria Merani (violino), Filippo Burchietti (violoncello) e Fabrizio Datteri (pianoforte) per un nuovo appuntamento con la stagione Open dell’Istituto superiore di studi musicali “L. Boccherini”.
Un affresco allegorico di aspetti che sono stati tragicamente vissuti tra gli anni Venti e gli anni Quaranta del XX secolo e che ritroviamo pericolosamente presenti in questi anni Duemila. Così il Quartetto in Sol maggiore Op. 15 per pianoforte, flauto, violino, violoncello di Wilhelm Kempff, composto nel 1925, simboleggia l’indifferenza e il galleggiamento esistenziale, uniti a una voluta estraniazione dalla tragica realtà che stava portando l’Europa verso la Seconda guerra mondiale (Kempff fu un grande musicista, ma conservatore e rimase in posizione “comoda” rispetto al nazismo). Al contrario, il Quartetto per flauto, violino, violoncello e pianoforte di Dick Kattenburg, musicista morto nel campo di concentramento di Auschwitz, rappresenta la brutalità che sta per travolgere una delle tantissime vittime del nazismo. Il brano venne scritto nel 1940, ma in occasione del concerto di giovedì sarà eseguita la revisione del 1943. “Tragedy” of an ordinary day di Andrea Portera, scritto nel 2019 ed eseguito in prima assoluta, riporta al nostro presente, ispirato com’è alla tragica (e inconsapevole) uccisione di un bambino americano da parte di un compagno armato di pistola. Un gesto che richiama la terribile semplicità del male, che arriva in questo caso in un contesto dove non è presente il senso del “limite”.
Il concerto è a ingresso gratuito.